Queste le principali e comuni malattie per prevenire le quali occorre vaccinare il vostro piccolo:
Il Cimurro, definita anche “malattia di Carr?”, è provocato da un virus facente parte del genere Morbillivirus. I soggetti più colpiti sono soprattutto animali giovani, che manifestano sintomi come: febbre, depressione del sensorio (delle funzioni sensitive), laringite e tracheite (infiammazione di laringe e trachea), tosse e, talvolta, broncopolmonite. Inoltre si possono osservare anche vomito e diarrea (per coinvolgimento dell’apparato digerente), modificazioni del comportamento e convulsioni, atassia (alterata coordinazione dei movimenti) e paresi (per interessamento del sistema nervoso).
Infezioni da Adenovirus CAV-1 e CAV-2: sono di due tipi ,il CAV-1 che provoca l’epatite infettiva del cane, ed il CAV-2 che, ad altri patogeni, provoca la tracheobronchite infettiva o “tosse dei canili”.
Grazie alle strette correlazioni (somiglianze) antigeniche tra i due virus, la vaccinazione contro CAV-1 di solito risulta essere protettiva anche nei confronti di CAV-2.
L’epatite infettiva (malattia di Rubarth) si può riscontrare in animali di tutte le et?, anche se risulta essere più grave in quelli giovani. La malattia si manifesta con febbre, guaiti frequenti (che spesso indicano forti dolori addominali del cane), riluttanza al movimento, vomito e diarrea, apatia (distacco, mancata risposta a stimoli), fotofobia (intolleranza alla luce) e, nei cuccioli, morte improvvisa. La laringotracheite infettiva, provocata anche da altri virus o batteri (come il virus della Parainfluenza tipo 2, per il quale si può vaccinare, o Bordetella bronchiseptica) esordisce con una tosse produttiva (con catarro) o secca, possibili deglutizioni a vuoto e/o scolo nasale;
Gastroenterite emorragica: responsabile di questa patologia è un Parvovirus (CPV) che ha un ciclo oro-fecale (viene eliminato con le feci, urina, vomito e penetra nell’ospite attraverso la via orale). Una volta ingerito dall’animale si localizza nel suo intestino determinando vomito, diarrea ed emorragia intestinale. Nei cani colpiti dalle forme più gravi si può rilevare febbre, shock settico e morte in 3-6 giorni. I cuccioli che nascono da madri non vaccinate e s’infettano prima delle 8 settimane di vita, possono sviluppare una miocardite (infiammazione del muscolo cardiaco) che può portare a morte.?In cuccioli nati da madri vaccinate generalmente si esegue una prima vaccinazione a 7-8 settimane d’età con vaccino concentrato per Cimurro e Parvovirus; dopo 21 giorni si esegue una seconda vaccinazione per Cimurro e Parvovirus, alla quale si aggiunge anche quella contro l’Adenovirus. Successivamente, dopo 3 settimane (siamo quindi alla tredicesima/quattordicesima settimana di vita del cane) si esegue l’ultimo richiamo per Cimurro, Parvovirus e Adenovirus. Poi vengono fatti richiami annuali.?In cuccioli con età superiore alle 12 settimane ed in adulti di cui non si conosce la storia vaccinale, si eseguono due vaccinazioni contro Cimurro, Parvovirus e Adenovirus a distanza di 21 giorni, con, infine, un richiamo all’anno.
Altri vaccini che si possono utilizzare in cani che vivono in aree dove la malattia, per cui si vaccina, è endemica (ovvero diffusa) sono rappresentati dai vaccini contro Leptospirosi, infezione da Coronavirus e Rabbia.
Gli animali a rischio di contrarre la Leptospirosi (malattia batterica causata da diverse leptospire, tra cui Leptospira canicola e Leptospira icterohemorrhagiae), e che possono entrare in contatto con cani infetti e/o con ratti portatori, in quanto la malattia si trasmette per morsi, accoppiamenti, ingestione di animali serbatoio (ratto), acqua e cibo contaminati, dovrebbero ricevere due vaccinazioni, partendo dai 3 mesi d’et?, e fatte a distanza di tre settimane l’una dall’altra.
Successivamente si consigliano richiami semestrali (ogni 6 mesi).
Da ricordare che tutti i tipi di leptospire che colpiscono i mammiferi sono potenziali patogeni anche per l’uomo (zoonosi), per cui bisogna prendere le giuste precauzioni.
Il Coronavirus provoca una blanda malattia virale gastro-intestinale, spesso solo nei cuccioli, per cui alcuni Autori ritengono che la vaccinazione non sia indicata nei cani adulti.
La Rabbia è una malattia virale letale che colpisce quasi tutti i mammiferi (compreso l’uomo) provocata da un Lyssavirus.
In Italia la vaccinazione contro questo virus è obbligatoria solo nelle zone a rischio e dettata da ordinanze locali.